venerdì 5 settembre 2014

VALLÈE - La fête du village

In Valgrisenche, sopra il villaggio di Planaval, c'è uno sperone di roccia alto circa 200 m. dove Matteo Giglio coadiuvato da due amici, ha chiodato due vie: 

“Le sanglier”

Matteo Giglio e Alexis Vallet, dal basso – 06/05/2007 170 m, 6b+ max, 6a obbl.

“La fête du village”

Matteo Giglio e Ilaria Iemmi, dal basso – 20/08/2006 200 m, 6a+ max, 5c obbl. 

Ieri mattina io è Ci siamo arrivati al tornante sopra il villaggio, come da relazione, ed in breve alla base della parete, anche se la traccia del sentiero non era molto evidente, per fare "La fête du village"
Gli spit iniziali li abbiamo notati subito ma qualcosa non quadrava rispetto alla relazione. 
In effetti una terza via è stata chiodata nel frattempo a destra delle due di Matteo, ma di questa non ho trovato relazioni.
Una telefonata di conferma a Matteo per avere la certezza di essere nel giusto, e si parte per il primo tiro.
I tiri sono divertenti e di un giusto impegno con una chiodatura qualche volta ingaggiosa ma mai pericolosa.
Procediamo spediti, anche se la Ci dice di non sentirsi in forma e munge qualche rinvio.

Le lunghezze sono tutte tra i 30 ed i 40 metri, non sempre si riesce a vedersi tra una sosta e l'altra ed il rumore costante della cascata non permette di comunicare con il compagno di cordata.
Alla fine del penultimo tiro, bisogna superare un piccolo strapiombo per ristabilirsi sulla placca dove c'è la sosta, ma ahimè dall'ultimo tiro, che si svolge dentro ad un sifone, viene giù  una specie di cascatella che infradicia, oltre all'ultimo tiro, la placca prima della sosta e la sosta stessa.
Cerco di raggiungere inutilmente la sosta, ma nonostante tutti i trucchi (improvviso anche una staffa) mi ritrovo sempre ed inesorabilmente appeso l'ultimo spit sotto di me. 
Cinzia non mi vede e non mi sente, sono a circa 40 metri da lei, allora ridiscendo per la lunghezza della corda rimasta e urlando cerco di spiegarle la situazione ma non riusciamo a comprenderci. Alla fine le urlo "rispondi al cellulare !", finalmente riusciamo a capirci, al telefono le spiego che farò manovra sull'ultimo chiodo per scendere in doppia. Dopo 5 minuti sono con lei alla sosta, guardo se c'è la possibilità di raggiungere con un traverso a sinistra l'altra via ma non ho riferimenti su cui basarmi.
Quindi con altre due doppie da 60 metri siamo alla base.

Peccato! La via mi piaceva molto, ma al telefono Matteo mi aveva accennato alla possibilità di trovare l'ultimo tiro bagnato, ma non immaginavo di trovarla in quelle condizioni.


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