martedì 29 settembre 2015

FINALE FOR NEPAL 2015

Pronti via!...   ...più di 250 climbers al boulder contest
La festa della solidarietà per il popolo nepalese, anche quest'anno ha avuto una forte adesione. Per Finalborgo tante magliette arancioni dei volontari che per una settimana si sono fatti il mazzo per allestire il baraccone, sempre più forte la partecipazione degli esercenti e tantissimi gli sponsor e gli ospiti. Tutti hanno aderito gratuitamente a favore dell'unico scopo "Aiutare un popolo in forte difficoltà!"
Nell'ambito della manifestazione tanti sportivi e atleti si sono confrontati sulle strutture artificiali per il  Boulder contest, sulle pareti delle falesie per la Climbing Marathon e per il sentieri dell'entroterra finalese per il Trial del Marchesato.
Anche quest'anno un grande successo, un unico neo: la scarsa partecipazione dei local!



Andrea Costaguta tracciatore ufficiale insieme a Fabio Sciandrello

marathon multigenerazionale

Volontari all'opera

Alberto vincitore boulder contest maschile


Giorgia Tesio vincitrice boulder contest femminile

Davide, Gaia e Sofia impegnati nella Marathon


Monica Fama

Lore Fornaro

Pietro Biagini


Alexio alla Marathon




Marzio e Paoletta due storici della pietra di finale


1 commento:

  1. Ventimiglia è assai più vicina a Finale rispetto al Nepal... E l'ondata migratoria ha provocato un numero assai maggiore di vittime... L'unica differenza è che le manifestazioni in atto sul confine italo-francese non fan gola alla E9!
    Solidarietà oggi ormai fa rima con divertimento e consumo, ma c'è poco arrosto e tanto fumo.
    Questo solo per spiegare - amichevolmente, ma apertamente - la mia personale assenza a certi eventi che giudico, almeno in parte, mistificatori: la solidarietà massificata, eterodiretta e commerciata che fa bene al sistema e che ha invaso anche il mondo della verticale. Con un funzionamento psicologico non troppo dissimile, chessoio, alle indicazioni sul cartone del latte, che ti spiegano che comprandolo aiuti a limitare la deforestazione: belin, sei quasi un attivista! Macchè: eri, sei e resti un semplice consumatore, e nulla o ben poco modifichi della situazione esistente.
    Giudizio critico mio personalissimo e criticabile a sua volta, per carità, ed è soprattutto giusto che ciascuno faccia quel che si sente di fare; ma visto che si viene richiamati per così dire all'ordine, quantomeno se si definissero sagre o feste a sfondo commerciale sarebbe forse più opportuno. Fra l'altro, ormai è il segno dei tempi che ci si mobiliti per le catastrofi naturali (che sono spesso inevitabili o inspiegabili), mentre si danno per scontati ed immutabili altri eventi funesti le cui cause sono ben più chiare (guerre e migrazioni). Per essere più costruttivo proporrei: non si potrebbe ogni anno decidere una nuova causa da appoggiare? Oppure solo il Nepal è politically correct? Mica si va in montagna solo in Nepal. Ad esempio, il Bside di Marzio Nardi s'è spinto ad appoggiare in chiave 'boulderistica' la resistenza NoTav in Val di Susa, ma par d'essere sempre mosche bianche che non producendo alcun gruzzolo non fan comodo a nessuno.
    Ciao, Sera

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