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sabato 17 marzo 2018

BAGNASCO - Rocca delle Forche

Bagnasco
Mercoledì scorso per sfruttare l'ultimo giorno decente prima dell'ennesima perturbazione, io e la Ci siamo stati a Bagnasco.
Non mi ricordo più l'ultima volta che ci sono stato ma sicuramente non meno di 9/10 anni fa, e come allora anche questa volta ho preso delle belle bastonate sulle orecchie, anche se la scalata su muri e placche oldstyle è sempre stata il mio genere.
Ho dato la colpa alla stanchezza per il tour de force del giorno prima a Monte Cucco, sapendo benissimo che me la stavo raccontando. La verità è che in questa falesia di conglomerato, all'apparenza tanto bonaria, bisogna saperci scalare senza mai sottovalutare niente altrimenti ci si rimane di stucco quando si cade su di un 6a.
Comunque la giornata quasi primaverile ed il sole caldo, anche se con un pochino di vento, è stata piacevolissima.
Ho visto con piacere che la falesia si è enormemente espansa sul lato destro, con un settore facile, le vie in totale ad oggi sono 92 e ce n'é per tutti i gusti, dal principiante al Top-climber.
La Guida Alpina Matteo Canova ha riattrezzato gran parte dei tiri che ancora mancavano di restyling ed ha certificato la falesia.
Potete trovare tutte le informazioni sulle vie nella legenda che trovate presso la casetta dei servizi al parcheggio della falesia o per chi piace avere il PDF delle vie e della storia della falesia a questo link

Legenda della falesia in loco


A seguire le foto di due dei principali protagonisti dei mitici anni '80.
Giovanni Massari su Monodito a Bagnasco nel 1985
Fotografia di
F. Bausone




F. Bausone su Proprietà privata nel 1986
Fotografia di
Giovanni Massari

Qui sotto uno stralcio delle considerazioni fatte dal mitico Giovannino Massari, che trovate per intero sull'articolo apparso su PlanetMountain del 9 maggio 2017 link




..."Mi viene poi spontaneo pensare cosa si è andato perso e cosa si è guadagnato da questo graduale passaggio da un terreno completamente naturale ad un vero e proprio impianto sportivo all’aria aperta. Se all’inizio degli anni ’80 le falesie, pur chiodate a spit ma non sempre per la moulinette che si affermerà da noi solo dall’82/83 in poi, mantenevano un ingaggio quasi alpinistico con un primo spit molto alto e una significativa distanza tra i punti ora su molte vie, qui a Bagnasco, le protezioni si sono moltiplicate e sono di una qualità impeccabile e impensabile solo un paio di decenni or sono. Anche la logistica è migliorata e ora ogni sentiero è evidente e ben battuto. Le vie poi, complici la maggiore frequentazione e la conseguente presenza di magnesite e una rivisitazione delle valutazioni al rialzo sono diventate più fruibili e meno enigmatiche.
Quel vago sapore di scoperta che si respirava in passato è sparito, come tutto sommato è naturale che sia, lasciando spazio all’aspetto ludico e alla ricerca della performance personale. Tutto è codificato: movimenti, tentativi, tecniche, tempi di recupero e in trent’anni siamo arrivati all’arrampicata come sport che si va affacciando alla scena olimpica.
Il luogo risulta diverso e molto antropizzato e forse questo potrà non piacere a tutti, infatti qualcuno parla di "non luoghi" contrapponendoli a terreni lasciati ad una condizione più originale, ma piace sicuramente ai tantissimi che frequentano le falesie e per chi cerca maggiore solitudine non mancano certo le strutture, anche molto interessanti, disertate e spesso deserte; insomma anche se l’arrampicata ha seguito la via strada delle altre attività sportive non mancano certo gli spazi in cui ciascuno si possa ritagliare il suo personale percorso.
Le differenze sono comunque macroscopiche rispetto al passato e, pur nell’evidente mutamento delle condizioni naturali originali, anche i vantaggi sono molteplici: con una sicurezza maggiore (non totale: quella non esiste) lo sport climbing assume una valenza del tutto sportiva lasciando però inalterati e accessibili a un pubblico più vasto quei valori che sia livello personale (coscienza dei propri limiti, sfida con sé stessi, miglioramento dell’autostima, saper fare e saper contare sulle proprie forze per risolvere i problemi) che collettivo (aggregazione e socializzazione, ricerca di obiettivi comuni e nuove amicizie) fanno dell’arrampicata, in tutte le sue forme e non soltanto nello sport climbing, una delle migliori attività sportive che possono e riescono ad essere ricreative, di alto impatto atletico ed introspettive allo stesso tempo."




BUONA SCALA A TUTTI !!!

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